Ecco perché le PMI non devono assolutamente investire in Campagne di Awareness
Il concetto di Brand Awareness, noto in italiano come consapevolezza di marca, si riferisce a tutte le attività mirate a aumentare la notorietà di un’azienda, rendendola famosa e riconoscibile nella mente degli utenti. Tuttavia, questa è un’attività riservata ai Top Brand, le grandi realtà che devono difendere o attaccare la loro posizione di leader.
Per le aziende più piccole o meno conosciute, spesso alle prese con risorse finanziarie limitate, investire in costose campagne per farsi conoscere potrebbe non essere la scelta migliore.
Prima che saltiate sulle sedie, non sto sminuendo l’importanza del Brand Awareness, ma sottolineando che l’impegno richiesto per raggiungere il vertice è troppo dispendioso e rischioso. Quale vertice? Quello della piramide di Aaken, concetto ideato da David Aaker per stabilire il punto preciso in cui si trova attualmente un dato business.
La piramide di Aaker propone quattro stadi o livelli.
Al vertice si trova il “Top of Mind“, dove si posizionano i Top Brand, quelli che vengono in mente per primi quando si pensa a una categoria specifica. Tuttavia, gli investimenti massicci in queste attività di Awareness sono principalmente difensivi e mirano a mantenere la leadership nella mente dei consumatori.
In un gradino più basso si trova il livello di conoscenza forte, dove il marchio è conosciuto da molti, ma non da tutti. In questo caso, la consapevolezza del marchio ha senso solo se mirata a un posizionamento specifico, occupando una categoria ristretta e diventandone leader.
Scendendo ulteriormente, troviamo il livello di conoscenza superficiale, ancora troppo limitato per poter realmente parlare di marca, siamo appena sopra al gradino di partenza.
Alla base, infatti, troviamo l’assenza totale di conoscenza del brand, dove i tuoi potenziali clienti non hanno la benché minima idea della tua esistenza.
È vero che l’efficacia delle campagne di Awareness è in relazione alle dimensioni del mercato di riferimento, ma tali iniziative sono costose. Inondare mercati spesso saturi richiede solidità finanziaria e la capacità di sostenere tali sforzi a lungo termine, senza garanzia di ritorno immediato.
Inoltre, il fatto che il target conosca il marchio non implica necessariamente che lo sceglierà per i propri acquisti. La consapevolezza da sola non garantisce la conversione in vendite.
Quanti brand conosci? Ti servi da tutti? Non credo, non è sufficiente conoscere un brand per esserne cliente.
Quindi, qual è la soluzione?
Non esiste una bacchetta magica, ma investire in modo controllato in campagne strutturate, monitorando attentamente i numeri per valutare il ritorno economico nel breve o almeno nel medio termine, è un approccio più saggio. Questo permette di tenere sotto controllo il flusso di cassa, un elemento cruciale per le piccole aziende.
In conclusione, lasciamo le strategie di Brand Awareness alle Big Companies con risorse abbondanti e tempo da investire. Le microimprese e le PMI devono concentrarsi su attività di Marketing misurabili direttamente, guardando al ROI quasi in tempo reale.
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